Fotoreporter

Soggetto che produce servizi fotografici per conto di un giornale, di un’agenzia o in maniera autonoma. In quest’ultimo caso il f. cede i diritti sui servizi alle testate interessate all’acquisto del materiale fotografico. (Fotogiornalismo)
Dopo un travagliato iter, ai f. è stata riconosciuta l’appartenenza alla categoria dei giornalisti con l’applicazione del relativo contratto. Il riconoscimento è avvenuto con un decreto del 1976 a cui ha fatto seguito una legge del 1987. Il contratto nazionale dei giornalisti prevede adesso che il direttore di una testata rilasci al f. la documentazione necessaria per l’iscrizione all’albo professionale, ricorrendone le condizioni e su richiesta dell’interessato.
Il riconoscimento dello status giornalistico implica l’obbligo dei f. di seguire la deontologia professionale. Infatti il f. lavora sui fatti di attualità, utilizzando l’immagine per completare o sostituire l’informazione scritta. È una sorta di cronista che adopera la macchina fotografica come taccuino per gli appunti. Per questo deve essere dotato di una sensibilità giornalistica: deve identificare il fatto seguendo i criteri di notiziabilità; è tenuto ad aderire ai fatti in considerazione della possibilità che l’immagine fotografica può manipolare o deformare la realtà ingenerando una falsa credibilità; deve evitare il sensazionalismo, tutelare la privacy e favorire la completezza dell’informazione. Dell’etica dei f. si è a lungo parlato in occasione della morte di Lady Diana Spencer (31.8.1997). La rincorsa dei fotografi, desiderosi di scatti inediti sulla principessa e la sua nuova love-story, potrebbe aver spinto l’autista alla fuga e al fatale incidente automobilistico. Il f. la cui specialità è quella di realizzare scatti fotografici, spesso di cronaca rosa, senza essere visto dai destinatari delle sue incursioni, viene anche detto paparazzo.

A. P.